Intervista: The Sun Of Weakness

Dopo due demo appassionanti, arrivano finalmente al primo full-lenght i The Sun Of Weakness, ottima band romana autrice di un rock dalle venature emozionali ispiratissimo. Abbiamo incontrato i ragazzi del gruppo per una lunga e interessante intervista. Buona lettura.

 

Come ho scritto in sede di recensione il vostro ultimo cd mi ha davvero appassionato. Quanto lavoro c’è dietro a un cd come questo?

Flavio: Sicuramente molto lavoro e grandi sacrifici, oltre alla grande costanza; in questo disco abbiamo curato ogni aspetto nei dettagli, anche se spesso ci trovavamo col tempo contato, vedi il missaggio agli Outer Sound.
Nonostante ciò, il fatto di aver registrato quasi tutti gli strumenti nello studio di Flavio ci ha permesso di arrangiare ogni passaggio proprio nel modo in cui ci suonava in testa.
La musica rappresenta per noi non una semplice passione, ma una ragion d'essere, ciò significa che oltre alla nostra fatica in queste 10 tracce troverai noi stessi, riflessi e intrappolati in ogni singola nota.
Credo che questo sia l'unica filosofia per arrivare a certi livelli, non bisogna scendere a compromessi, fermo restando che c'è sempre un margine di miglioramento

Voi siete romani, come del resto bands come Klimt 1918, Room With A View, En Declin, Oblivio, Sevenlowdown, ecc. Possiamo dire che voi facciate parte di una scena emozionale romana? Che ne pensate di queste bands?

Alessio: Roma da qualche anno si sta rendendo protagonista dell'esplosione di una vera e propria scena musicale, costituita da diverse realtà accomunate da una forte sensibilità per certe sonorità malinconiche ed emozionali;
per certi versi seguono la scia tracciata da diversi anni dai Novembre, e non hanno nulla a che invidiare alle più blasonate band europee.
Fra quelle che hai citato non conosco bene i Sevenlowdown,, mentre aggiungerei sicuramente i The Foreshadowing, ottima band goth doom usciti da poco per Candlelight Records.

Ci saranno delle date dal vivo di supporto alla vostra ultima fatica?

Flavio: Certamente, anche se la situazione attuale non è delle migliori ci stiamo muovendo per supportare adaguatamente l'uscita del disco;
in Italia suonare dal vivo è spesso un'impresa, si viaggia nel
menefreghismo più totale degli addetti ai lavori che spesso scade in prese per i fondelli.
I locali e le booking dove non vedono fonti di guadagno certo sono restii a collaborare, la promozione disinteressata dell'arte è un utopia per il nostro caro paese purtroppo.
Per ora la prima data confermata sarà l'11 gennaio al Jailbreak di Roma dove faremo di supporto ai The Foreshadowing, in seguito ci sarà forse un breve tour italiano/europeo, ma non so darti al momento alcuna certezza.

Ho molto apprezzato l’artwork del vostro cd. Ha molta importanza per voi la parte artistica del lavoro?

Alessandro: La nostra concezione artistica comprende una veduta senza confini delle varie discipline; crediamo che un concept o un'idea debba essere sviscerata e portata alla luce sotto tutti gli aspetti possibili, dalla musica alla dimensione visuale.
Non è stato semplice realizzare un artwork che fosse parte integrante del concetto di "Trompe L'oeil", che si fondesse con la musica ed al contempo ne mostrasse un ulteriore volto, ma Mattia Nidini(il grafico che l'ha realizzato ) si è rivelato un vero e proprio deus ex machina.
Da professionista serio e concreto, ha messo in mostra la necessaria sensibilità e abilità per dar vita alle nostre idee, e nell'arco di sole due settimane l'intero artwork era pronto.
Attualmente inoltre stiamo lavorando alla realizzazione di un videoclip e successivamente ci dedicheremo ad affiancare con alcune proiezioni le nostre esibizioni live.

Sempre riguardo alla copertina del cd, cosa volevate rappresentare?

Alessio: La cover Riflette e aggiunge un tassello al quadro generale del disco: il tema portante è l’ambiguità della personalità dell’individuo, preso a simboleggiare l’intera umanità.
Infatti l’illusione evocata dal titolo – “Trompe l’Oeil” letteralmente “inganno dell’occhio” – richiama l’impossibilità di affermare la propria personalità, a causa del mondo esterno che con i suoi trend, i suoi stupidi tabù e le assurde imposizioni, finisce per trascinarci in un sistema di massificazione da cui è difficile chiamarsi fuori.
L’individuo si trova così sospeso in un limbo, costretto a recitare di continuo parti che non lo riguardano, fino ad ingannare se stesso oltre che chi lo circonda.
La citazione del titolo si rifà appunto ad una tecnica pittorica che ha come peculiarità la creazione di spazi e paesaggi fittizi che ingannano lo spettatore, illudendolo con giardini e stanze grandiose dove in realtà vi è soltanto una parete.
La copertina è da leggersi quindi in tale contesto, e preferiamo lasciare all'ascoltatore il margine per una personale interpretazione…la persona che si specchia nell’acqua potrebbe aver perso il suo stesso riflesso e con esso qualcosa di molto più importante…

Come moltissimi gruppi sopraccitati anche voi avete lavorato con Giuseppe Orlando dei Novembre ai suoi Outer Studio. Com’è lavorare con lui?

Flavio: Giuseppe prima di tutto è un grande musicista e un ottimo professionista nel suo lavoro, collaborare con lui è stato davvero un'esperienza che ci ha fatto crescere e maturare.
Apprezziamo molto l'entusiasmo che ha dimostrato nelle fasi di missaggio e credo che questo sia facilmente riscontrabile
dall'ottima produzione che ne è scaturita.
Inoltre si è venuta a creare una certa intesa anche a livello personale, cosa che aiuta molto quando si lavora per molto tempo spalla a spalla sotto stress.

Nella vostra biografia leggo che il vostro cd dovrebbe essere “la colonna sonora ideale per le serate nuvolose”. Da dove nascono, se si può sapere, certi sentimenti malinconici e tristi che vi portano a scrivere musica come la vostra? E’ un caso che il vostro cd sia uscito proprio il 21 settembre, il giorno che l’estate finisce e inizia l’autunno?

Alessandro: Tutto quello che facciamo, ogni singola nota è composta e pensata in un contesto globale di flusso di emozioni, un po’ come aprire il rubinetto delle tue viscere e lasciare che tutte le sensazioni intrappolate in fondo al tuo io vengano fuori direttamente come musica.
Quindi per certi versi, ascoltare la nostra musica è un pò come curiosare nei nostri cuori, è una cosa strettamente personale ma che entra a far parte dell’ascoltatore stesso nel momento in cui egli è trascinato e sommerso dal flusso delle note; questo filo diretto di condivisione delle emozioni che si viene ad instaurare è una delle magie più straordinarie e potenti di cui disponiamo.
Sicuramente il disagio interiore fa parte del caleidoscopio di sentimenti che brillano di luce riflessa nella nostra musica, permeata da una fitta nebbia di malinconia ma squarciata qua e la da attimi di speranza, e posso assicurarti che tutte queste immagini evocate nell’ascoltatore capace di recepirle, sono reali e palpabili dentro di noi.
La data d'uscita del disco possiamo vederla come una gradita coincidenza, non è stata decisa in base all'atmosfera ispirata dell'autunno ma da meri motivi di marketing :)...ciò non toglie che probabilmente sia il periodo ideale per abbandonarsi al mood del nostro disco.

Quando ho letto sul vostro myspace alla voce influenze il nome Neurosis sono rimasto abbastanza sorpreso. In cosa vi hanno ispirato?

Alessio: Posso immaginare che le influenze Neurosis non siano facilmente rintracciabili nel nostro stile...la loro lezione è però davvero molto importante per noi, il fiume di dolore che nasce dalla loro musica trasmessa con la tipica ossessività degli stilemi doom ci fa sentire parecchio vicini su alcuni frangenti.
Concettualmente ci sono parecchie band "insospettabili" di cui la nostra musica si nutre, e che forse diverranno più facilmente individuabili in futuro.

So che la domanda ve l’avranno già fatta in molti, ma posso sapere il perché della scelta di un nome per la band cosi particolare?

Alessandro: Cercavamo qualcosa di estremamente evocativo che rispecchiasse prima di tutto il nostro pensiero e la musica che avevamo in mente; per far ciò ci serviva un contrasto di parole efficaci che avesse una sorta di richiamo suggestivo e concettualmente astratto, ma al contempo di facile comprensione.
L'importante era trovare la giusta dose di semplicità e profondità immaginifica, e crediamo di aver trovato il giusto moniker.

Quando avete cominciato a suonare che obbiettivi vi eravate prefissati?Siete soddisfatti del punto in cui siete arrivati? Avete dei rimpianti?

Flavio: Penso che il sogno di ogni persona che imbraccia uno strumento per mettere insieme anche solo due note che siano farina del suo sacco, sia quello di giungere un giorno a partorire un disco prodotto da una label e venduto nei negozi...di sicuro quando abbiamo iniziato diversi anni fa non ci aspettavamo di vederlo davvero realizzato, visto che è una fortuna per pochi!
Io personalmente, durante i primi periodi in cui studiavo chitarra jazz, coltivavo il sogno di realizzare un giorno un demo con una band che rapresentasse la mia musica...non avrei davvero mai immaginato di arrivare ad oggi.
Non abbiamo assolutamente alcun rimpianto, solo voglia di andare avanti ed evolverci.

Bene ragazzi, lo spazio a disposizione è terminato. Vi rinnovo i complimenti per il disco, sicuramente nella mia personale classifica tra i migliori del 2007. Vi lascio questo spazio per lasciare un messaggio ai vostri fan di www.metalwave.it e in bocca al lupo!

Alessio: Innanzitutto grazie per lo spazio concessoci e per i complimenti, per chi fosse interessato alla nostra musica invitiamo i lettori di Metalwave a visitare
il nostro space http://www.myspace.com/thesunofweakness dove si possono ascoltare tre brani di 'Trompe L'oeil'...crepi il lupo e alla prossima!

Intervista di Aqualunaedreams Articolo letto 1362 volte.

 


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